IL MIELE

Pagina presa dal PRONTUARIO DI MEDICINA NATURALE che trovate in questo sito 

 

mielel miele, e alle sue alte e prodigiose virtù nutritive e terapeutiche, il Willfort dedica un intero capitolo di ben 19 pagine, a conclusione

del quale pone le seguenti espressioni, che intendono riassumere il valore di questo elisir di vita:  «Il miele è un farmaco naturale, che non si dovrebbe utilizzare solamente nei giorni di malattia conclamata».

 «Il miele stimola la emopoiesi (la formazione del sangue), se assunto con regolarità».  «Il miele rafforza tutto l’organismo, se preso con regolarità, inducendo una maggiore capacità di resistenza alle malattie».

 «Il miele è un elisir di vita per gli uomini di tutte le età, per ibambini, per gli adulti, per gli anziani».

Dalla «medicina dal popolo», Willfort ha raccolto e pubblicato una interessante ricetta per una efficace terapia con il miele, laddove ogni altra cura si fosse rivelata un fallimento. Si tratta, per la verità, di una terapia disintossicante a carattere generale, ciclica, della durata di 10 settimane, e con la possibilità di riprendere un nuovo ciclo, dopo un intervallo di due o tre settimane. Durante la cura non si deve fumare, né bere bevande alcoliche, o bevande che contengano acido carbonico – quali birra, coca cola, soda, bibite gassate, vino nuovo, o mosto. È necessario anche attenersi a precise regole dietetiche: cibi leggeri, poca carne (carne di maiale, niente, né grassi di maiale), abbondante verdura fresca, niente aceto, né sottaceti; poco sale, che sia possibilmente sale marino. In altri termini, nel mentre che la «cura del miele» ci disintossica, naturalmente bisogna evitare tutti i fattori che possano inquinare il nostro organismo. Veda, il lettore, anche la scheda numero 8, a pag.. XXX, relativa ad una dieta ad azione epatoprotettiva. Se volete fare la «Honigkur», la terapia del miele consigliata da Willfort, attenetevi alle indicazioni che riporto qui di seguito:

 comprate in erboristeria 50 gr. di camomilla fiori e 50 gr. di achillea; miscelate assieme le due erbe medicinali, conservandole in un vasetto di vetro, chiuso;  ogni mattina, fate bollire un quarto e mezzo d’acqua, spegnete, aggiungete un cucchiaino abbondante, più un cucchiaino rasato, della miscela di erbe; filtrate dopo 5 minuti;  alla tisana di un quarto e mezzo, così preparata, dovete aggiungere – ogni giorno – una piccola quantità di miele, che varia ogni settimana, secondo lo schema seguente:

1^ settimana: mezzo cucchiaino di miele, vale a dire un cucchiaino rasato;

2^ settimana: un cucchiaino abbondante di miele;

3^ settimana: un cucchiaino abbondante di miele, più uno rasato; 4^ 5^ 6^ 7^ settimana: due cucchiaini di miele;

8^ settimana: un cucchiaino abbondante, ed uno rasato;

9^ settimana: un cucchiaino di miele; 10^ settimana: un cucchiaino rasato.

Al quarto e mezzo di tisana (che costituisce la porzione quotidiana da bere), aggiungete la quantità di miele indicata, ma solo quando la tisana è tiepida, non quando è bollente, come è quand’è appena filtrata.

Bevetene mezzo quarto la mattina (un’ora prima della colazione): mezzo quarto un’ora prima del pranzo, mezzo quarto un’ora dopo la cena. Il quarto e mezzo va conservato, tiepido, in un termos.

La cura può essere ripetuta dopo un intervallo di due o tre settimane, fino a quando non si siano conseguiti risultati sostanziali nel miglioramento delle condizioni generali: che è, poi, quello che promette questa particolare terapia.

 «Il miele è il migliore cardiotonico che la natura avesse mai potuto regalare all’uomo»: Willfort mette in corsivo questa affermazione, per sottolineare la sua personale convinta certezza per quanto dice. Il miele è utile al cuore, in tutti i sensi, per tenerlo in buona forma, per aiutarlo, eventualmente, a superare stati di malattia. L’autore ricorda, però, che il miele deve essere assunto sempre e soltanto sciolto in acqua bollita, e fatta tiepida – ottenendo così la cosiddetta acqua di miele («Honigwasser»),

oppure diluito, aggiunto ad una tisana di camomilla fiori o di achillea. La quantità di miele, da diluire in questi liquidi, deve essere di uno, o due cucchiaini per quarto: senza mai dimenticare che il miele va aggiunto ai liquidi tiepidi, non bollenti, perché altrimenti non sarebbe più miele, ma un semplice dolcificante, perdendo, quindi, anche tutte le sue proprietà curative.

 Nevrosi cardiache, cardiopalmo di natura psicosomatica, palpitazioni ansiogene, vanno trattate più specificatamente con la violetta e miele: fate bollire un quarto d’acqua, spegnete, aggiungete un cucchiaino di violetta, filtrate dopo 5 minuti. Il miele, uno o due cucchiaini, l’aggiungerete naturalmente solo quando la tisana è diventata tiepida. In caso di miocarditi, e di ipotonie del miocardio, bevete una tisana di primula e miele, preparata come la violetta; allo stesso modo va preparata l’asperula odorata, che viene indicata per il trattamento delle cardiopatie della tarda età, e in caso di attività cardiaca irregolare. La sintomatologia dolorifica, che accompagna l’angina pectoris ed i processi degenerativi del miocardio, migliora notevolmente, se si fa la cura del miele, seguendo le indicazioni date precedentemente. Nel caso delle tisane di camomilla, achillea, violetta, primula, asperula, con aggiunta del miele, sono sufficienti – pro die – un quarto nella mattinata, dalle 10:00 a mezzogiorno, ed un quarto nel pomeriggio, a distanza dai pasti.

 Alle donne in gravidanza Willfort consiglia caldamente la cura del miele. La camomilla, con aggiunta di abbondante miele, è indicata come particolarmente efficace per tenere buoni i bambini in piccolissima età, che siano agitati e nervosi. Agli adulti, che soffrono di disturbi nervosi della più svariata natura, viene consigliata la «Honigkur», la terapia del miele, la quale dà risultati garantiti, specialmente se viene ripetuta anche una o due volte, interponendo un intervallo di due o tre settimane, tra un ciclo e l’altro: naturalmente, rispettando le norme dietetiche, che devono accompagnare chi fa la «cura del miele».

 Lesioni cancerose e ferite purulente possono essere trattate con una specie di pomata, preparata mischiando assieme fieno greco, ridotto in polvere, e miele. Le applicazioni locali – fatte spalmando la pomata direttamente sulla lesione – vanno ripetute spesso, tergendo con alcool la zona trattata, prima di passare all’applicazione successiva. Si hanno ottimi risultati. Gli impacchi vanno rinnovati ogni ora. Naturalmente, è necessario lottare contro il male anche attraverso una terapia generale, ad effetto disintossicante, come è possibile, ad esempio, facendo uno, o più cicli, della cura del miele. Terapia generale disintossicante, ed applicazioni locali di miele, sono utilissimi per trattare tutte le lesioni cutanee, a tutti i livelli: eruzioni cutanee, pelle screpolata, ascessi cutanei, dermatiti, prurito, piccole emorragie cutanee, cicatrici, impurità di pelle, ecc.. Rinnovate gli impacchi di tanto in tanto. Il miele lo si può mettere su un po’ di ovatta, e applicarlo in questo modo, perché possa mantenersi meglio localizzato su quella parte del corpo, dove deve svolgere la sua azione curativa: in tal modo si evita di farlo scorrere via, provocando qualche piccolo fastidio.

 A mio parere, una congiuntivite può essere efficacemente combattuta anche solo con acqua corrente fredda, raccolta tra le mani ben pulite, e buttata sugli occhi aperti per 10 volte di seguito, e ripetendo questa operazione molto spesso durante la giornata; tuttavia, quando si possa, si faccia anche quel che suggerisce Willfort, instillando negli occhi infiammati

3-4 gocce di acqua di miele con un contagocce, da 4 a 5 volte al giorno. Questo collirio naturale va preparato nel modo seguente: fate bollire una tazzina d’acqua, spegnete, e, quando l’acqua è tiepida, aggiungete un cucchiaino di miele, sciogliendolo in essa. Naturalmente, questa acqua di miele va preparata tutte le mattine, e quella che resta al termine della giornata va buttata via.

 Il miele è ottimo per clisteri da fare a bambini e ad adulti, in caso di stitichezza, se sciolto in latte di mucca tiepido. Impacchi locali con miele, rinnovati spesso, anche ad ogni ora, possono essere fatti sulle vene varicose, con buoni risultati: è chiaro che va sempre associata una terapia disintossicante, mediante una cura del miele, o con altre tisane.

 Miele e diabete? Si veda quanto precisato alle pagg. XX-XX.  Il miele è, generalmente, ben tollerato; tuttavia, laddove si accertasse una intolleranza individuale verso questo integratore alimentare, si smetta semplicemente di assumerlo.

 

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