Cortisolo: cos’è e come abbassare l’ormone dello stress in modo naturale
Stress: il nostro nemico quotidiano. Le tensioni fisiche e psichiche a cui siamo sottoposti frequentemente a lavoro o nelle relazioni personali, generano non poche reazioni all’interno del nostro organismo. Tra tutte, è prerogativa un aumento significativo del cortisolo, con conseguenti danni per la nostra salute. Tenerlo sotto controllo è possibile: tocca prestare attenzione ad alimentazione e stile di vita, ricorrendo all’occorrenza a integratori in grado di regolarlo e mitigare disturbi e patologie.
Cos’è il cortisolo, l’ormone dello stress
Si tratta di un ormone prodotto dalle cellule della fascicolata del surrene come risposta all’ACTH, ormone ipofisario per questo definito il precursore del cortisolo. In linea di massina, il cortisolo può inibire funzioni corporee non indispensabili, fungendo da sostegno a breve termine per gli organi vitali. Principalmente, contrasta le infiammazioni. Ecco perché impiegato spesso in moltissimi farmaci. Non solo. Il cortisolo tende anche ad innalzare la gittata cardiaca, il volume di sangue espulso da un ventricolo in un minuto. Aumenta la glicemia, favorendo la gluconeogenesi epatica, consistente nella trasformazione dell’alanina in glucosio: in questo modo stimola la secrezione di glucagone, frena l’attività dei recettori insulinici e incentiva il catabolismo proteico. Può accelerare l’osteoporosi, riducendo la produzione di collagene e di matrice ossea, e agevolare la mobilitazione degli acidi grassi. Solitamente, in un soggetto adulto, i valori di cortisolo si aggirano intorno ai 100-200 microgrammi/l. In un bambino di età inferiore ai 10 anni, invece, è pari a 50-100 microgrammi/l.
Stress, attività fisica estremamente pesante e interventi chirurgici invasivi e prolungati, possono incrementarne la produzione. Ma si parla anche di ipercortisolismo in caso di digiuno o abitudini alimentari errate. È sconsigliato, infatti, saltare la prima colazione o concentrare dosi esorbitanti in un unico pasto durante la giornata. L’eccesso di cortisolo, pertanto, può avere svariate conseguenze, talvolta gravi, come:
- ipertensione
- innalzamento della pressione arteriosa che a riposo risulta più alta degli standard fisiologici
- tolleranza glucidica alterata
- dislipidemia
- irsutismo (presenza di peli duri e massicci nelle donne) o alopecia (caduta dei capelli)
- obesità del tronco
- fratture ossee
- infezioni frequenti
- acne e strie rubre
- fasce di color rosso-violaceo sulla cute, legate proprio alla presenza significativa di cortisolo nel sangue
- alterazioni del ciclo mestruale
- calo della libido
- debolezza muscolare
- ritardo nella guarigione delle ferite
- gibbo
- cifosi della colonna vertebrale a raggio breve provocata dal crollo totale o parziale di una o più vertebre
- cefalea
- edema
- depressione.
La maggior parte di questi disturbi può sfociare nel Morbo di Cushing, i cui tratti distintivi sono la redistribuzione del grasso corporeo, la diminuzione della massa muscolare, la fragilità capillare, l’assottigliamento della cute, l’immunodepressione, il diabete e la psicosi. È risaputo, poi, che il cortisolo, “ormone dello stress” per eccellenza, se in quantità superiori alla norma, può condurre a stati di stanchezza cronica che, se intollerabili, pesano sul funzionamento delle ghiandole surrenali. Si assiste così a una fase di “esaurimento”: i surreni non sono più in grado di secernere la quantità di cortisolo richiesta. È l’iperattività dei neurotrasmettitori indotta dallo stress a favorire, spesso, alterazioni del sistema endocrino. E bassi livelli di cortisolo, possono portare alla fibromialgia, malattia reumatica riguardante l’apparato locomotore, in particolare tendini e legamenti.
APPROFONDMENTO DEL TEMA …..
Stili di vita
In caso di livelli alterati di cortisolo l’attività fisica è decisamente importante, in quanto la sedentarietà peggiora il problema. Altro aspetto fondamentale è il sonno, che dovrebbe essere di almeno di 8 ore a notte. Poi c’è l’acqua: chi soffre a causa della sindrome da ormone dello stress alto dovrebbe berne almeno due litri al giorno così da eliminare più rapidamente le tossine. Infine, naturalmente, c’è lo stress, una delle principali cause di alterazione nei livelli di cortisolo: ecco perché per abbassarlo occorre intervenire sui ritmi troppo frenetici e appoggiarsi a tecniche di rilassamento come lo yoga o la meditazione.
L’alimentazione innanzitutto
Anche la tavola ha il suo ruolo. E non è certo da sottovalutare. Mangiare ogni tre ore, ad esempio, evita l’ipoglicemia che causa il rilascio di cortisolo: è essenziale per tenere sotto controllo i picchi così come le carenze. Un’altra regola importante è quella di puntare sui carboidrati a basso indice glicemico per contrastare l’eccessivo rilascio di insulina che stimola le cellule ad assorbire glucosio. E poi mai dimenticarsi di fare colazione perché la privazione del cibo porta ad ipoglicemia: se potete scegliete di nutrirvi di carboidrati appena svegli, visto che dopo il digiuno notturno il corpo deve ristabilizzare la glicemia che scende nella notte. Infine un ultimo consiglio sugli alimenti da preferire: frutta e verdura sono essenziali perché i radicali liberi possono danneggiare le cellule e innescare “infiammazione” che, a sua volta, determina il rilascio del cortisolo. Ma non dimenticate di assumere pesce ricco di Omega 3 e 6 almeno un paio di volte alla settimana.
Un aiuto dagli integratori
Gli integratori possono essere un valido aiuto per contrastare l’ipercortisolemia: occorre un mix di vitamina D, essenziale per modulare la risposta del sistema immunitario; di melatonina, che inibisce la produzione di cortisolo; di fosfatidilserina, un fosfolipide presente sulle membrane cellulari dei neuroni; di tirosina, un aminoacido utilizzato dai neuroni per produrre i neurotrasmettitori in grado di ridurre l’ansia e la depressione; di rhodiola rosea, che agisce sulla serotonina nelle cellule neuronali; di ginseng che ha un’azione diretta sul sistema nervoso; e infine di tribulus terrestris, una pianta il cui estratto ha dimostrato di riuscire ad aumentare la quantità di testosterone nel sangue e quindi indurre una riduzione di cortisolo.