25 brutte parole che fanno sentire inferiori

BRUTTE PAROLE

BRUTTE PAROLESapevi che in ogni lingua ci sono più parole negative che positive? Sembra che abbiamo bisogno di tanti termini per descrivere i nostri sentimenti ostili, mentre ci accontentiamo di qualche parola per quelli belli.

Per fare un esempio, delle ricerche hanno rivelato che la maggior parte delle culture hanno delle parole per le emozioni base come la gioia, la paura, l’ira, la tristezza, il disgusto, la vergogna e il rimorso.

C’è un sentimento positivo e ce ne sono sei negativi.

 

Non c’è da stupirsi se molti di noi hanno dei problemi nel tenere a bada i commenti negativi! Negli ultimi sei mesi ho lavorato sul linguaggio verbale che io stesso utilizzavo e che non pensavo potesse ferire o addirittura far sentire inferiori gli altri.

Tra l’altro mi sono anche accorto di aver utilizzato un paio di queste “brutte parole” sia sul mio sito personale che su quello del lavoro: è un tabù che dovevo risolvere.

In questo post ti elencherò 25 parole negative che dovresti evitare, così non ferirai, sminuirai e spaventerai più nessuna delle persone che ti circondano.

1. Non puoi

Quando dici a qualcuno che non può fare qualcosa, la maggior parte delle volte quelle persone finiscono per crederti (che tu abbia ragione o meno); ciò accade soprattutto se l’altro si fida di te e rispetta le tue opinioni.

 

2. Stupido

“Stupido” è un pretesto, una scusa ed è una di quelle parole che non dovresti mai usare; se credi che davvero qualcuno sia poco intelligente, dirgli che è stupido sicuramente non lo incoraggerà, né lo motiverà.

 

3. Irresponsabile

Se i tuoi genitori ti hanno definito come irresponsabile, sai cosa vuol dire: riserva questa parola per quelle situazioni in cui è davvero necessaria, altrimenti rischierai di allontanare e mettere a soggezione le persone che ti circondano.

 

4. Idiota

Nel libro “I messaggi dell’Acqua“, lo scrittore e scienziato giapponese Masaru Emoto descrive nel dettaglio alcuni esperimenti che ha condotto per ciò che riguarda l’impatto delle parole sia sul mondo che sulla nostra salute.

 

Le parole non sono solo parole ….
La tecnica di Masaru Emoto – I cristalli dell’acqua...
In uno dei suoi esperimenti più famosi, ha messo due vasetti identici di riso uno davanti all’altro, etichettandoli rispettivamente “Grazie” e “Sei un idiota”, dopodiché ha portato i due vasetti in una scuola locale e ha chiesto agli studenti di ripetere quelle frasi ai vasetti ogni giorno per due settima

Il risultato? Il riso che è stato lodato giornalmente è rimasto bianco e vaporoso, mentre l’altro si è disintegrato in qualcosa di melenso e nero. Sembra qualcosa al di là della realtà, ma invece è il risultato del suo esperimento.

 

5. No

La madre di tutte le parole negative, “no” ha la capacità di buttarci giù come nessun’altro termine. Infatti, delle ricerche ci dicono che reagiamo molto più lentamente alla parola “no” che alla parola “sì” e che anche il nostro cervello risponde in maniera diversa quando riceviamo un no; questo ci ricorda di utilizzare sempre meno questa parola.

 

6. Fallimento

Anche “sei un fallimento” è molto vicino al “no”: c’è davvero una ragione concreta per rivolgere questa frase a una persona? Fino a tre mesi fa io l’ho utilizzata sulla mia landing page dei pagamenti: in un sottotitolo dicevo “Fallire non è un’opzione”.

Ora l’ho cambiato con “Il successo è la tua unica opzione” e sorprendentemente quando le persone leggono questa frase velocemente sulla pagina, si fermano e la leggono più volte, non solo, converte anche di più! Il positivo batte il negativo in ogni situazione.

 

7. Brutto

Utilizzare questa parola per descrivere le azioni di qualcuno, o peggio, il suo carattere, non solo non è di nessun aiuto, ma non è per niente specifico. A meno che le azioni di una persona non siano davvero “brutte”, ci sono tante altre parole più accurate e specifiche da usare per dimostrare una critica costruttiva.

 

8. Vergogna

Se ti sei sentito dire che qualcuno si vergogna di te, sai bene quanto possa essere disarmante, quindi se sei tentato di dirlo, prima chiediti se c’è un’altra parola che puoi usare per esprimere il tuo disappunto.

 

9. Di intralcio

“Mi sei di intralcio in ciò che sto cercando di fare” è la frase perfetta da dire se vuoi far sentire qualcuno inutile e insignificante; se non è questo ciò che vuoi, prendi in considerazione altri termini.

 

10. Incompetente

E’ la parola preferita dei boss non molto efficienti che vogliono intenzionalmente intimorire i propri dipendenti. Una cosa è dire a un lavoratore che deve lavorare di più o che non sta incontrando le tue aspettative; dire che invece è incapace di fare qualcosa è tutta un’altra storia.

 

 11. Odio

Questa parola porta dei dettagli di significato che la maggior parte di noi non vorrebbe mai trasmettere realmente, come immagini di discriminazione e razzismo, e dovrebbe essere risparmiata per quelle situazioni davvero estreme e giustificate.

Nel fantastico documentario “Erasing Hate” viene raccontata la storia di uno skinhead che, pentito e in preda alla disperazione, ha deciso di rimuovere i tatuaggi razzisti dal suo volto, dalle sua mani e dal suo corpo. Il tatuaggio più offensivo e dannoso per lui? Le lettere H-A-T-E (odio) tatuate sulle nocche delle dita.

 

12. Strano

Chiamare qualcuno “strano” presuppone che tu sia quello normale e l’altro quello difettato, quando invece tutti possiamo essere definiti strani in determinate situazioni o circostanze.

 

13. Delusione

C’è qualcosa di peggio di essere definiti come una totale delusione? Un’alternativa migliore potrebbe essere “Sono deluso da ciò che hai fatto”, così da esprimere un tuo disappunto su un’azione o un comportamento, continuando a mostrare rispetto all’altra persona. Oppure un’altra opzione potrebbe essere: “La prossima volta agiremo in maniera diversa, ok?”

 

14. Non farlo

Ovviamente, ci sono delle situazioni in cui questa frase è utile, tuttavia, invece di dire costantemente alle persone ciò che non dovrebbero fare, focalizzati sull’incoraggiarle a fare ciò che vuoi che facciano.

 

15. Timido

Vent’anni fa, questa parola veniva comunemente usata per descrivere una persona silenziosa o che evitava di avere le attenzioni su di sé. Ad ogni modo, chiamare qualcuno “timido”, soprattutto sul luogo di lavoro, vuol dire essere condiscendente (ad es. “So che sei timido, ma potresti presiedere il meeting di domani?”).

 

16. Sbagliato

Sbagliato è sullo stesso piano di “non puoi”: a volte è chiaro che qualcosa lo sia, ma dire costantemente a una persona che sta sbagliando o che le sue idee sono sbagliate potrebbe mettervi l’uno contro l’altro.

Utilizzare questa parola dà per scontato che solo tu sai quali sono le cose migliori da fare e che hai il monopolio della verità; ecco, riserva questo termine per quelle volte in cui è palese che ci sia qualcosa di errato.

 

17. Pigro

Questa parola brucia in quanto suggerisce un’implicita pigrizia nelle motivazioni che ci spingono ad agire: risparmiala per quelle rare volte in cui non c’è altra spiegazione per il comportamento di qualcuno.

 

18. Inferiore

Si tratta di una parola che non lascia spazio alle domande su come davvero ci si sente: se dici a qualcuno che è inferiore a te o a qualcun altro, è come se gli dicessi di abbandonare tutto.

 

19. Folle

Penso che se riuscissi a verbalizzare i tuoi sentimenti di rabbia come “follia”, saresti sulla sulla buona strada. Tuttavia accade che a volte gli psicologi parlino di come l’ira sia realmente una secondaria emozione, utilizzata per proteggerci da quei sentimenti che ci renderebbero vulnerabili (tristezza, rifiuto, paura, ecc.).

Quando sei tentato di dire a qualcuno che è un “folle”, chiediti se è davvero ciò che pensi, o se c’è un altro termine che possa descrivere meglio la tua opinione.

 

20. Noioso

Le cose sono noiose, non le persone: se qualcuno ti sembra tale, probabilmente è perché non hai avuto tempo a sufficienza per conoscerlo.

 

21. Orribile

Se dai dell’orribile a qualcuno è perché hai dei problemi con la tua stessa immagine; non c’è mai un momento giusto per utilizzare questa parola, men che meno per descrivere una persona: se sei tentato di dirlo…non lo fare.

 

22. Mai

Utilizzare termini assoluti (sempre, mai, ecc.) spesso indica che ti senti davvero forte in qualcosa…tuttavia potrebbe trattarsi di un’analisi non molto accurata della situazione. Se vuoi intimidire o ferire qualcuno (ad es. “Fallisci in ogni cosa che fai”), utilizzare gli assoluti funziona, ma se non è tua intenzione farlo, sarà meglio provare un approccio diverso.

 

23. Scontroso

Quando ti senti triste o avvilito, non c’è niente di peggio di qualcuno che ti dica “sei scontroso!”, infatti, etichettare una persona in questo modo, indica che non sai – e non ti interessa – ciò che si cela dietro quel sentimento o problema che la persona sta cercando di gestire.

 

24. Ridicolo

Dire a qualcuno che la sua idea o la sua opinione è ridicola è un ottimo metodo per farlo sentire piccolo come una formica; è come se dicessi “La tua idea è così brutta che non vale neanche la pena di prenderla in considerazione”.

 

25. Inutile

A cosa serve dirlo a una persona? Se intendi dire che non sta lavorando sodo, allora dille questo, se invece vuoi dire che non è abbastanza efficiente, dille questo. Chiamare una persona inutile è come se ti mettessi su un piedistallo per schiacciare l’altro.

 

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